sabato 27 dicembre 2008
NIGERIANS IN LATINA PROVINCE
There will be a general meeting of all Nigerians living
in the Latina province (from Aprilia to Formia) on the
28th December 2008 (Sunday) .
The meeting starts by 4pm and ends by 6pm (16.00hrs to 18.00hrs)
Venue of the meeting is the associations hall at Via Damiano Chiesa 35 04012 Cisterna di Latina.
Be a part of this important event.
signed,
Ad hoc committee
giovedì 25 dicembre 2008
BUONE FESTE
* 25/12/2008 Natale multiculturale ore 12.30 - 00.15 (26/12/2008)
* 28/12/2008 Festa dell’associazione ore 16.00 - 23.00
* 31/12/2008 Festa di capodanno multiculturale ore 20.00 - 01.30 (01/01/2009)
Sieti tutti invitati
firma
Il Presidente
domenica 14 dicembre 2008
Il testo del decreto flussi 2008
DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 3 dicembre 2008
Programmazione transitoria dei flussi di ingresso dei lavoratori
extracomunitari non stagionali, nel territorio dello Stato, per
l'anno 2008.
IL PRESIDENTE
DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
Visto il decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286, e successive
modificazioni ed integrazioni, recante il Testo unico delle
disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione e norme
sulla condizione dello straniero;
Visto il decreto del Presidente della Repubblica 31 agosto 1999, n.
394, e successive modificazioni ed integrazioni, Regolamento recante
norme di attuazione del Testo unico sull'immigrazione;
Visto, in particolare, l'art. 3 del Testo unico sull'immigrazione,
che dispone che la determinazione annuale delle quote massime di
stranieri da ammettere nel territorio dello Stato avviene sulla base
dei criteri generali per la definizione dei flussi d'ingresso
individuati nel documento programmatico triennale, relativo alla
politica dell'immigrazione e degli stranieri nel territorio dello
Stato, e che prevede che, «in caso di mancata pubblicazione del
decreto di programmazione annuale, il Presidente del Consiglio dei
Ministri puo' provvedere in via transitoria, con proprio decreto, nel
limite delle quote stabilite per l'anno precedente»;
Considerato che il documento programmatico triennale non e' stato
emanato;
Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 8
novembre 2007, concernente la Programmazione transitoria dei flussi
d'ingresso dei lavoratori extracomunitari stagionali nel territorio
dello Stato per l'anno 2008;
Considerata l'attuale congiuntura economica e l'esigenza di dare
riscontro in via prioritaria ai bisogni delle famiglie, consentendo
in prevalenza gli ingressi per lavoro domestico e di assistenza alla
persona;
Rilevato che alla data del 31 maggio 2008 e' stato inviato agli
sportelli unici per l'immigrazione un numero di richieste di
concessione di nulla osta al lavoro subordinato non stagionale per
cittadini extracomunitari notevolmente superiore alla corrispondente
quota massima di ingressi prevista dal decreto del Presidente del
Consiglio dei Ministri del 30 ottobre 2007;
Considerato che l'elevato numero di richieste di assunzione inviate
agli sportelli unici per l'immigrazione, rimaste non soddisfatte dopo
l'esaurimento delle quote relative alla programmazione transitoria
per l'anno 2007, esprime un fabbisogno socialmente rilevante, con
particolare riferimento al settore dell'assistenza domiciliare, che
si ritiene di dover soddisfare;
Ritenuto di dover introdurre, per l'attuazione del presente
provvedimento nuovi criteri di selezione rispetto alle richieste di
assunzione inviate da persone fisiche di nazionalita' non
comunitaria, in qualita' di datori di lavoro, accogliendo le istanze
solo delle persone fisiche che dimostrano maggiore radicamento sul
territorio nazionale e che in tal modo possono offrire, come datori
di lavoro, le opportune garanzie di stabilita' del rapporto di
lavoro;
Ritenuta l'urgenza di definire, per le esigenze del mercato del
lavoro italiano, la quota di lavoratori extracomunitari non
stagionali da ammettere nel territorio dello Stato per l'anno 2008;
Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 30
ottobre 2007, con il quale la quota complessiva massima dei
lavoratori extracomunitari non stagionali ammessi in Italia per
l'anno 2007 e' stata determinata in 170.000 unita';
Visto l'art. 21 del Testo unico sull'immigrazione, circa la
previsione di quote riservate a favore di Paesi che collaborano nelle
politiche di regolamentazione dei flussi di ingresso e nelle
procedure di riammissione;
Decreta:
Art. 1.
1. In via di programmazione transitoria dei flussi d'ingresso dei
lavoratori extracomunitari non stagionali nel territorio dello Stato
per l'anno 2008, sono ammessi in Italia, per motivi di lavoro
subordinato non stagionale, i cittadini stranieri non comunitari,
entro una quota massima di 150.000 unita' da ripartire tra le regioni
e le province autonome a cura del Ministero del lavoro, della salute
e delle politiche sociali, in base ai dati forniti dal Ministero
dell'interno sulle richieste inviate agli sportelli unici per
l'immigrazione entro il 31 maggio 2008.
Art. 2.
1. Nell'ambito della quota di cui all'art. 1, sono ammessi in
Italia, per motivi di lavoro subordinato non stagionale, da riferire
al lavoro domestico e altri settori produttivi, 44.600 cittadini di
Paesi che hanno sottoscritto o stanno per sottoscrivere specifici
accordi di cooperazione in materia migratoria, cosi' ripartiti:
a) 4.500 cittadini albanesi;
b) 1.000 cittadini algerini;
c) 3.000 cittadini del Bangladesh;
d) 8.000 cittadini egiziani;
e) 5.000 cittadini filippini;
f) 1.000 cittadini ghanesi;
g) 4.500 cittadini marocchini;
h) 6.500 cittadini moldavi;
i) 1.500 cittadini nigeriani;
l) 1.000 cittadini pakistani;
m) 1.000 cittadini senegalesi;
n) 100 cittadini somali;
o) 3.500 cittadini dello Sri Lanka;
p) 4.000 cittadini tunisini.
Art. 3.
1. Nell'ambito della quota di cui all'art. 1, sono ammessi in
Italia per motivi di lavoro subordinato non stagionale, i cittadini
stranieri non comunitari residenti all'estero provenienti dai Paesi
non elencati all'art. 2, entro una quota di 105.400 unita' per motivi
di lavoro domestico o di assistenza alla persona.
Art. 4.
1. La quota complessiva massima di 150.000 unita' di cui all'art.
1, e' soddisfatta tramite le domande di nulla-osta al lavoro valide
ed ammissibili presentate ai sensi del decreto del Presidente del
Consiglio dei Ministri 30 ottobre 2007, risultate in esubero rispetto
alla quota complessiva di ingressi autorizzata sulla base dell'art. 1
dello stesso decreto 30 ottobre 2007.
2. Le domande di cui al precedente comma saranno utilizzate per
soddisfare la quota massima di cui all'art. 1 del presente decreto,
sulla base del rispettivo ordine cronologico di presentazione.
3. Nel caso in cui la domanda di nulla-osta al lavoro sia stata
presentata da un datore di lavoro non comunitario, persona fisica, e'
necessario che il richiedente sia in possesso del titolo di soggiorno
di cui all'art. 9, del decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286, o
ne abbia presentato richiesta, alla data di pubblicazione del
presente decreto.
4. Entro il termine perentorio di venti giorni a decorrere dal 15
dicembre 2008, il datore di lavoro non comunitario deve confermare, a
pena di esclusione, il permanere dell'interesse all'assunzione del
lavoratore straniero in favore del quale aveva presentato l'istanza
di nulla-osta, ai sensi del decreto del Presidente del Consiglio dei
Ministri 30 ottobre 2007, nonche' il possesso del requisito
prescritto di cui al comma 3 del presente articolo. La conferma
dovra' essere effettuata attraverso la compilazione di una apposita
pagina web resa disponibile nel sito www.interno.it
Art. 5.
1. Trascorsi sessanta giorni dalla data di pubblicazione del
presente decreto nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana,
qualora vengano rilevate quote significative non utilizzate, le quote
stabilite nel presente decreto, ferma restando la quota massima di
cui all'art. 1, possono essere diversamente ripartite, tenendo conto
di quanto previsto all'art. 3, sulla base delle effettive necessita'
riscontrate nel mercato del lavoro.
Roma, 3 dicembre 2008
Il Presidente: Berlusconi
Registrato alla Corte dei conti il 5 dicembre 2008
Ministeri istituzionali - Presidenza del Consiglio dei Ministri,
registro n.12, foglio n.155
sabato 13 dicembre 2008
NIDI IN FAMIGLIA

Progetto "Formazione alle assistenti materne e sperimentazione dei Nidi Familiari" Progetto sperimentale in Provincia di Latina, finalizzato alla creazione di un dispositivo territoriale (il nido familiare) che favorisca, da un lato l'occupazione delle donne, dall'altro lo sviluppo dell'economia locale con il consolidamento e/o la nascita di forme "alternative" di assistenza all'infanzia. La cooperativa sociale ASTROLABIO e la Step Spa Consortile Società controllata dalla Camera di Commercio di Latina, sono titolari del primo progetto sperimentale in Provincia di Latina, finanziato dalla Regione Lazio, finalizzato alla creazione di un dispositivo territoriale (il nido familiare) che favorisca, da un lato l'occupazione delle donne, proponendo un percorso che contribuisca a creare attraverso un'attività formativa la figura dell'assistente materna (o tagesmutter); dall'altro che favorisca lo sviluppo dell'economia locale con il consolidamento e/o la nascita di forme "alternative" di assistenza all'infanzia. Gli obiettivi del progetto
ASTROLABIO STEP ![]() |
venerdì 5 dicembre 2008
FLUSSI 2008
IMMIGRAZIONE: VIA LIBERA A DECRETO FLUSSI, 150.000 INGRESSI |
![]() Porte aperte per 150.000 lavoratori extracomunitari non stagionali: due terzi dei posti sono riservati a colf e badanti. E' quanto prevede il decreto flussi 2008 firmato dal presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. 20.000 POSTI IN MENO DEL 2007 - Nelle settimane scorse si era parlato di un provvedimento-fotocopia di quello del 2007, che prevedeva 170.000 ingressi. E' passata, però, tra i ministeri dell'Interno e del Welfare, una linea più rigida, che ha 'tagliato' 20.000 posti rispetto a quelli del decreto del Governo Prodi. Il ministro Roberto Maroni, peraltro, nei giorni scorsi si era anche detto favorevole ad una moratoria di due anni per i flussi migratori, a partire dal 2009. COLF E BADANTI, LA CARICA DEI 105.400 - La parte del leone, considerata - recita il decreto - "l'attuale congiuntura economica e l'esigenza di dare riscontro in via prioritaria ai bisogni delle famiglie", la faranno colf e badanti, che occuperanno 105.400 posti. Nel precedente decreto erano 65.000 i posti riservati a colf e badanti. 44.600 INGRESSI A PAESI CON ACCORDI - Gli altri 44.600 ingressi sono riservati ai lavoratori domestici o di altri settori produttivi, provenienti da Paesi che hanno sottoscritto o stanno per sottoscrivere specifici accordi di cooperazione in materia migratoria. Nel dettaglio, si tratta di 4.500 albanesi, 1.000 algerini, 3.000 bengalesi, 8.000 egiziani, 5.000 filippini, 1.000 ghanesi, 4.500 marocchini, 6.500 moldavi, 1.500 nigeriani, 1.000 pakistani, 1.000 senegalesi, 100 somali, 3.500 cingalesi, 4.000 tunisini. SI PESCHERA' TRA ESCLUSI DECRETO 2007 - Per i 150.000 nuovi lavoratori stranieri non ci sarà alcuna procedura per la presentazione delle domande. Si pescherà infatti tra coloro che hanno già inoltrato la richiesta per il precedente decreto attraverso la procedura telematica dei 'click day' (oltre 750.000) e che non sono rientrati tra i 170.000. Finora sono 112.000 i nulla osta assegnati. Paletti vengono però imposti ai datori di lavoro stranieri (nel 2007 furono presentate 420.000 domande per colf e badanti, la metà delle quali provenienti da lavoratori stranieri) per evitare regolarizzazioni 'di comodo'. Saranno così prese in considerazione soltanto le domande dei datori stranieri titolari di Carta di soggiorno o che ne hanno fatto richiesta alla data di pubblicazione del decreto. A partire dal prossimo 15 dicembre, entro i successivi 20 giorni, il datore di lavoro straniero dovrà inoltre confermare l'interesse all'assunzione, tramite una pagina web che sarà resa disponibile sul sito internet del ministero dell'Interno. Per i datori di lavoro italiani vale invece la graduatoria già acquisita per l'ultimo decreto flussi. PD E ASSOCIAZIONI CRITICI - Dal Pd e dal mondo delle associazioni arrivano critiche al provvedimento del Governo. Gianclaudio Bressa, vice capogruppo del Pd alla Camera, giudica "al di sotto della soglia del buon senso" il decreto del Governo, sostenendo che provvedimenti come questi "costituiscono una diabolica macchina di produzione di irregolari". Anche per Sandro Gozi (Pd), 150.000 nuovi ingressi "sono troppo pochi". Per Filippo Miraglia, responsabile immigrazione dell'Arci, il decreto "non è legittimo", perché é stato varato in assenza del documento di programmazione triennale. L'Adoc, da parte sua, giudica "pochi" i 105 mila posti per colf e badanti, "dato che ci sono oltre un milione di lavoratrici in attesa di sanatoria". Isabella Bertolini (Fi) palude invece alla decisione del governo di "ridurre le quota dei flussi degli extracomunitari". |
giovedì 27 novembre 2008
Urgente da firmare... ABOLIRE LE CURE PRIMARIE.......
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__._,_.___
venerdì 21 novembre 2008
La rabbia di un sogno disperato
Giornata Nazionale per l'infanzia e l'adolescenza
L'UNICEF sulla Giornata Nazionale per l'infanzia e l'adolescenza![]() Dichiarazione del Presidente dell'UNICEF Italia Vincenzo SpadaforaRoma, 20 novembre 2008 - «Le celebrazioni di oggi sono un'occasione importante sotto il profilo morale e politico. È necessario, quando si parla di bambini, superare ogni forma di retorica e garantire che la Convenzione sui Diritti dell'infanzia e dell'adolescenza orienti in modo coerente le scelte concrete delle Istituzioni e di tutti coloro che operano a favore dell'infanzia. Apprezziamo il richiamo del Presidente della Camera Gianfranco Fini per una riflessione condivisa sul concetto di cittadinanza nel XXI secolo. È fondamentale ripensare a un modello di convivenza adatta al nostro Paese per il quale siamo favorevoli alla concessione della cittadinanza italiana per tutti quei bambini che si stanno integrando nella nostra società. Permane l'urgenza di approvare un Piano nazionale dell'infanzia, che manca nel nostro Paese dal 2004 e che sia dotato anche delle risorse finanziarie adeguate. Abbiamo accolto con piacere l'approvazione del Disegno di Legge proposto dal Ministro Carfagna sull'istituzione del Garante nazionale per l'infanzia. Ci riserviamo di verificarne con precisione i contenuti e auspichiamo sin d'ora che possa essere individuata una figura di alto profilo indipendente ed autonoma. È importante anche ricordare che la Convenzione del 1989 è davvero per tutti i bambini del mondo. Pertanto l'impegno del nostro Paese a livello internazionale deve continuare a essere prioritario. A tal proposito ci preoccupano enormemente i tagli previsti alla cooperazione italiana, che porterebbero a un terzo i fondi disponibili nel 2009 rispetto all'anno in corso. La crisi economica del nostro Paese non può essere pagata dai bambini. L'impegno deve essere costante e concreto e sono certo che in modo particolare con la Presidente Mussolini e la Commissione parlamentare per l'infanzia potrà continuare uno stretto rapporto di collaborazione per l'esclusivo benessere di tutti i bambini.» |
martedì 18 novembre 2008
lunedì 3 novembre 2008
giovedì 30 ottobre 2008
Dossier immigrazione 2008
Caritas, dossier immigrazione
in Italia quasi 4 milioni i regolari
Sono il 6,7% della popolazione; 1,5 milioni di lavoratori, 800mila iscritti al sindacato
In 500mila lavorano in nero. Molti sono imprenditori. Contribuiscono al Pil per il 9%
La stima nel rapporto stilato con Migrantes al di sopra della media Ue e dei dati IstatComunità romena la più numerosa, aumentano i minori e gli studenti

Nell'ultimo anno la popolazione straniera è aumentata di circa mezzo milione e la comunità straniera più grande, raddoppiata negli ultimi due anni, è quella romena con un milione di presenze stimate. Il 62,5% degli immigrati si trova al nord (oltre 2 milioni), il 25% al centro (poco meno di un milione) e circa il 10% nel mezzogiorno (quasi mezzo milione).
Gli immigrati nel territorio. La stima sulla presenza degli immigrati regolari in Italia varia quindi dai 3,5 milioni di residenti accertati dall'Istat e i 4 milioni ipotizzati dal dossier, ma per entrambi la popolazione immigrata è aumentata di diverse centinaia di migliaia di unità. Secondo il rapporto Caritas/Migrantes in Italia risultano presenti 3.987.000 persone regolarmente registrate. Gli immigrati sono uno ogni 15 residenti in Italia e uno ogni 15 studenti a scuola, ma quasi uno ogni 10 lavoratori occupati; inoltre, in un decimo dei matrimoni celebrati in Italia è coinvolto un partner straniero, così come un decimo delle nuove nascite va attribuito a entrambi i genitori stranieri.
Comunità romena la più numerosa. La comunità romena, raddoppiata nel giro di soli due anni, conta 625 mila residenti e, secondo le stime del dossier quasi un milione di presenze regolari. Al secondo posto gli albanesi con 402 mila presenze e subito dopo i marocchini a quota 366 mila. Mentre intorno alle 150 mila unità si collocano le collettività cinese e ucraina. In termini percentuali gli europei rappresentano il 52% del totale degli stranieri residenti in Italia, gli africani il 23,2%, gli asiatici il 16,1% e gli americani l'8,6%. Secondo le stime del dossier la regione con il maggior numero di stranieri regolari è la Lombardia (953.600 presenze pari al 23.9% del totale), seguita dal Lazio (480.700 pari al 12,1% del totale) e dal Veneto (473.800 pari all'11,9% del totale).
Popolazione minorile in aumento. Nel 2007 sono nati 64.000 bambini da entrambi i genitori stranieri e, se si tiene anche conto dei minori che vengono per ricongiungimento, emerge che la popolazione minorile aumenta in Italia al ritmo di 100.000 unità l'anno; i minori stranieri residenti sono 767.060, dei quali ben 457.345 di seconda generazione, ovvero nati in Italia e gli studenti figli di immigrati aumentano al ritmo di 70.000 unità l'anno sfiorando le 600.000 nell'anno scolastico 2007-2008 (574.133). Sono poco meno di 100 mila gli studenti romeni (92.734), albanesi (85.195) e marocchini (76.217), quasi 30.000 i cinesi, 20.000 gli ecuadoriani, 15.000 i tunisini, i serbi e i montenegrini.
Il lavoro e il sindacato. In Italia lavorano circa un milione e mezzo di immigrati, che rappresentano il 10% degli occupati in diversi comparti soprattutto al nord. A Brescia un lavoratore su cinque è nato all'estero. A Mantova, Lodi e Bergamo uno su sei. A Milano, uno su sette. In tutta la Lombardia quasi la metà dei nuovi assunti (45,6%) è nata all'estero. Un segnale della trasformazione radicale del mondo del lavoro riguarda le iscrizioni al sindacato: i tesserati immigrati hanno ampiamente superato la cifra di 800 mila lavoratori. Mentre la percentuale di iscritti al sindacato sul totale dei lavoratori è del 5%, la percentuale sul totale degli iscritti tra i lavoratori attivi raggiunge ormai il 12%.
Almeno 500mila lavorano in nero. Il dossier stima che almeno mezzo milione di stranieri sono già insediati e inseriti nel mercato del lavoro nero, seppure sprovvisti di permesso di soggiorno. Il lavoro nero fra gli immigrati, osserva il rapporto, "è enormemente diffuso non solo presso le famiglie ma anche nelle aziende con un'ampiezza sconosciuta negli altri paesi industrializzati. In tre anni (2005-2007) è stato presentato circa un milione e mezzo di domande di assunzione di lavoratori stranieri con un'incidenza rispetto alla popolazione straniera già residente che va dal 10% al 25% nel 2007 (ma addirittura del 33% rispetto ai lavoratori stranieri già occupati).
Imprenditori. L'85% delle aziende con titolari immigrati è stato costituito dal 2000 in poi. La collettività straniera che vanta tra le sue fila il maggior numero di imprenditori è quella marocchina, con 20 mila figure di questo tipo. Subito dopo arriva quella romena, tuttora in forte crescita, seguita dalla comunità cinese. Anche gli imprenditori albanesi non sono pochi con le loro 17 mila presenze. Il grosso dell'iniziativa degli immigrati che decidono di mettersi in proprio si concentra tra l'edilizia e il commercio: per entrambi i settori risultano quattro imprese su dieci.
Ricchezza prodotta e spesa sociale. Secondo una stima di Unioncamere, gli immigrati concorrono per il 9% alla creazione del Pil, tre punti in più rispetto all'incidenza sulla popolazione. Gli immigrati hanno un costo in termini di servizi e assistenza: i Comuni italiani spendono specificamente per gli immigrati il 2,4% della loro spesa sociale (nel 2005, ultimo dato disponibile, 137 milioni di euro). Tenendo conto che gli immigrati sono fruitori anche di servizi a carattere generale, si può stimare che attualmente per loro si possa arrivare a una spesa sociale di un miliardo di euro, ampiamente coperti dai 3,7 miliardi di euro che, secondo una stima del dossier, assicurano come gettito fiscale.
Raddoppiate le cittadinanze in tre anni. In tre anni, sono raddoppiati i casi di cittadinanza di stranieri: nel 2007 ad acquisire la cittadinanza italiana sono stati 38.466 stranieri. Il dato italiano è comunque uno fra i più bassi nell'Ue dove sono 700 mila i casi di cittadinanza registrati in Europa, quasi 2 mila al giorno.
La criminalità. L'analisi congiunta delle statistiche giudiziarie e penitenziarie relative agli anni Duemila porta a queste conclusioni: gli immigrati regolari hanno all'incirca lo stesso tasso di devianza degli italiani. Gli addebiti giudiziari sono più ricorrenti per gli immigrati irregolari. La maggiore preoccupazione va riferita alle "mele marce" delle diverse collettività immigrate e alla criminalità straniera organizzata, che sta prendendo piede anche in collaborazione con le organizzazioni malavitose locali.
Il dossier Caritas/Migrantes. E' diventato negli anni un punto di riferimento obbligato per tutti coloro che si occupano della tematica. Per certi versi è ormai una fonte prioritaria, anche se nel passato sono state sollevate polemiche a proposito delle cifre. Nel dossier di quest'anno la questione viene affrontata direttamente, spiegando anche i criteri adottati e contribuendo quindi a svelare il mistero delle cifre dissonanti rispetto a quelle ufficiali dell'Istat e del ministero dell'Interno.
--
Chukwubike Okey C.
RICONGIUNGIMENTO FAMILIARE...CAMBIA
Circolare Prot. n. 4660 del 28 ottobre 2008
Nuove disposizioni in materia di ricongiungimento familiare ai sensi dell'art. 29 del Testo Unico immigrazione, come modificato dal decreto legislativo n. 160 del 3 ottobre 2008.
mercoledì 29 ottobre 2008
Dossier Statistico Immigrazione 2008
Caritas Italiana, Caritas di Roma, Fondazione Migrantes
invitano alla presentazione del
Dossier Statistico Immigrazione 2008 XVIII Rapporto
Giovedì, 30 ottobre 2008, ore 10.30 Teatro Orione - Via Tortona, 7 (Metro A – Re di Roma)
Il volume sarà distribuito ai partecipanti |
sabato 25 ottobre 2008
martedì 21 ottobre 2008
LA COPPA DEL MONDO ARRIVA A CISTERNA DI LATINA
Sta per iniziare il “Viaggio verso la Coppa del Mondo”.
Si partirà sabato prossimo, 18 ottobre alle ore 19 con l’inaugurazione della mostra antologica e dell’intera rassegna di eventi che culmineranno il 24 ottobre con l’esposizione, per l’intera giornata, della Coppa del Mondo vinta ai Mondiali di Calcio di Berlino 2006.
L’evento è stato organizzato dalle associazioni sportive ASD Virtus Cisterna e ASD Futura Cisterna, in collaborazione con il Comune di Cisterna di Latina ed il patrocinio del Consiglio Regionale del Lazio, Provincia di Latina, CONI Comitato di Latina, Confindustria Latina.
Il programma prevede sabato 18 ottobre l’apertura della mostra antologica dalla fine del 1800 al 2006 con l’esposizione di giornali storici, palloni, scarpini, divise, accessori, gadget, filmati, ecc. a Palazzo Caetani dal 18 al 24 ottobre; lunedì 20 ottobre, nell’auditorium della Scuola Volpi dalle ore 10, il convegno sul doping con un grande esperto del settore, il prof. Sandro Donati; mercoledì 22 ottobre, sempre alla Volpi, si terrà il convegno organizzato dal Commissariato di Polizia sui fenomeni di violenza negli stadi, con la presenza del presidente della FIGC Lazio Melchiorre Barelli e del pugile medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Pechino, Vincenzo Piccardi.
Infine, venerdì 24 ottobre, giungerà sotto scorta la Coppa del Mondo che sarà esposta nell’Aula Consiliare dalle ore 9.00 alle ore 22.00.
La mostra segue un percorso cronologico compreso tra la fine del 1800 ed il 2006, molto particolareggiato e documentato.
Si compone di 7 sezioni:
fine '800 - 1930: Dai rudimenti calcistici fino alla prima edizione del Campionato del Mondo, che si svolse in Uruguay nel 1930;
1934 - 1938: La seconda edizione del Mondiale di svolse in Italia, sotto il Regime fascista, con la conquista della prima Coppa del Mondo; La terza edizione del Mondiale si svolse in Francia, alla vigilia della seconda guerra mondiale, e vide ancora l'Italia aggiudicarsi il secondo titolo mondiale consecutivo;
1949: E’ un anno da ricordare per la tragedia di Superga: il 4 maggio del 1949, l'aereo che riportava a casa i giocatori del grande Torino, si schianta contro la basilica di Superga: nessun superstite. Inizia una grave crisi del calcio azzurro;
1950 - 1978: Dopo un lungo periodo di crisi, culminato con l'eliminazione dell'Italia dai mondiali inglesi del 1966 ad opera della Corea, la Nazionale risorge conquistando l'Europeo nel 1968 ed un secondo posto al Mondiale del 1970 dove entrerà nella leggenda con Italia - Germania 4-3. Altra grande prestazione nel 1978 che getta le basi per il mondiale del 1982;
1982: E’ l'anno del 3° Mondiale, contro tutto e tutti. Un mondiale storico che vide gli azzurri trionfare su Argentina, Brasile e Germania;
1990 - 1994: Nel 1990 il Mondiale torna in Italia: è il primo mondiale della nuova Europa dopo la caduta del muro di Berlino. Azzurri forti ma sfortunati. Mentre si avviano verso la finale sono fermati a Napoli dall'Argentina di Maradona: è l'anno del 3° posto. Il primo mondiale americano, nel 1994, rientra nell'era Sacchi. Gli azzurri sfiorano l'impresa perdendo la finale del mondiale contro il Brasile ai calci di rigore;
1998 - 2006: Quello del 1998 e del 2002 sono due mondiali di transizione che terminano con un 'altra Corea, nel mondiale dello scandalo organizzato da Corea e Giappone. Il 2006 è l'anno del trionfo in Germania, a Berlino: l'Italia conquista la sua 4° Coppa del Mondo.
La mostra sarà aperta al pubblico dalle 16.00 alle 19.30, salvo diversi accordi con scuole e associazioni culturali per l'apertura al mattino.
mercoledì 15 ottobre 2008
SICUREZZA STRADALE
venerdì 10 ottobre 2008
NUOVI CITTADINI
Udo Enwereuzor sulla situazione attuale
Razzismo: più atti discriminazione, esperti criticano politica venerdì, 10 ottobre 2008 2.27 ![]() |
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di Massimiliano Di Giorgio
ROMA (Reuters) - Mentre il centrosinistra accusa il governo di centrodestra di trascurare un'ondata di aggressioni contro immigrati, e il ministro dell'Interno risponde che non c'è una "emergenza razzismo", i dati di un rapporto governativo ancora non pubblicato parlano di un aumento degli atti di discriminazione, almeno nel 2007, e i ricercatori accusano entrambi gli schieramenti di aver alimentato la xenofobia, soprattutto in campagna elettorale.
Gli atti di discriminazione razziale registrati nel 2007 in Italia dai "contact center" dell'Ufficio italiano per la promozione della parità di trattamento (Unar) sono stati 265, in aumento rispetto a quelli segnalati nel 2006.
Lo dicono i dati contenuti nel nuovo rapporto dell'Unar in via di pubblicazione, che Reuters ha potuto leggere.
Nel 2005 i casi registrati erano 282, numero sceso a 218 nel 2006, anche se nella relazione relativa a quell'anno l'Unar segnalava che era aumentata la percentuale dei casi su cui era stata aperta un'istruttoria rispetto al totale delle telefonate ricevute. Meno segnalazioni, insomma, ma più "discriminazioni oggettive".
I dati elaborati dall'Ufficio - istituito con una legge del 2003 e che dipende dal ministero della Pari Opportunità - sono stati raccolti fino all'inizio del dicembre scorso. Mancano invece informazioni sul 2008.
Per quanto riguarda le azioni violente a sfondo razzista, il dato più recente risale al 2006, secondo l'ultimo rapporto dell'Agenzia dell'Unione europea per i diritti fondamentali (Fra), con 144 episodi di attacchi a persone o danneggiamenti di beni.
I dati dell'agenzia anti-razzismo della Ue indicano comunque che gli atti di razzismo a partire dal 2000 e almeno fino alla fine del 2006 erano praticamente in aumento in tutti i paesi dell'Unione.
ESCALATION DI EPISODI SULLA STAMPA. MARONI: MA NON E' EMERGENZA
Intanto, in queste settimane, in particolare dopo il caso del giovane di origine africana, ucciso a bastonate da due commercianti a Milano al grido di "sporco negro" per una scatola di biscotti rubata, quello della presunta aggressione di alcuni vigili di Parma contro uno studente ghanese scambiato per uno spacciatore, e la strage di immigrati africani nel Casertano da parte della Camorra forse per una "guerra" di droga, la stampa italiana ha continuato a pubblicare notizie di atti xenofobi con allarmante ciclicità.
Anche se, come avverte un ricercatore le statistiche fatte sulla base di articoli di giornale sono "poco scientifiche", il ministro dell'Interno Roberto Maroni non ha mostrato dubbi, e il 5 ottobre scorso ha spiegato: "Non credo che ci sia un'emergenza razzismo, sono episodi che vanno colpiti". Salvo poi dire tre giorni più tardi in Parlamento che "non sottovalutiamo questi episodi", ma "dobbiamo contrastare le strumentalizzazioni".
Per i lettori di Repubblica.it, invece, l'Italia - che oggi conta secondo l'Istat quasi 3 milioni e mezzo di immigrati regolari - è un paese sicuramente xenofobo. Per l'82% dei lettori che nei giorni scorsi hanno risposto a un sondaggio online, esiste una "emergenza razzismo".
All'inizio del 2008, secondo un sondaggio dell'Eurobarometro, il 76% degli intervistati diceva di percepire in Italia un clima di discriminazione etnica. Un dato superiore alla media europea (62%), ma più basso rispetto ad altri tipi di discriminazione avvertiti, per la fede religiosa o l'orientamento sessuale.
L'ALLARME DEL CENSIS, L'ACCUSA DI AMNESTY
Un serio allarme-razzismo era venuto a fine 2007 dal Censis che nel suo rapporto annuale aveva segnalato che "nel corso nell'ultimo anno compaiono i primi segnali d'insofferenza nei confronti degli stranieri... e iniziano ad apparire le prime crepe nel sistema d'integrazione".
Un fenomeno amplificato da alcuni episodi di cronaca nera con protagonisti immigrati, diceva il rapporto, criticando però "politici e media" per il loro linguaggio, in cui si mescolano confusamente "rom, rumeni, nomadi, zingari, irregolari, immigrati".
Subito dopo le elezioni in primavera, vinte dal centrodestra, un attacco diretto alla politica e alla stampa era arrivato poi da Amnesty International, che aveva dipinto l'Italia come "un paese pericoloso" per rom e immigrati.
Amnesty aveva chiamato in causa sia il leader del Pd Walter Veltroni che quello di An Gianfranco Fini - oggi presidente della Camera - accusati di avere "una gravissima responsabilità" nel clima razzista, sottolineando la "preoccupante linea di continuità" tra governi di centrosinistra e centrodestra.
Oggi, però, Veltroni accusa il governo di "strizzare l'occhio" al razzismo per ragioni di consenso, Mentre Fini afferma: "Occorre avere l'onestà intellettuale di ammettere che ci sono numerosi episodi di violenza, di xenofobia e di razzismo. Negarlo sarebbe sbagliato... il rischio di razzismo c'è". Anche se dice che per battere il fenomeno serve "una politica chiara sull'immigrazione".
Nel frattempo, quest'estate sul governo di centrodestra si è abbattuta una pioggia di critiche da parte dell'Europa sulla politica di emergenza scelta per affrontare la questione dei Rom e dei cosiddetti "campi nomadi" abusivi in molte città italiane, con la polemica sulle impronte digitali da prendere ai bambini.
Ma pur se alla fine la Commissione Ue ha "assolto" l'Italia dall'accusa di discriminare i Rom, un sondaggio commissionato proprio da Bruxelles all'inizio dell'anno diceva che gli italiani sono i cittadini dell'Unione che mostrano la maggiore diffidenza nei confronti delle persone di etnia Rom.
"GARA SULLA CRIMINALIZZAZIONE" TRA DESTRA E SINISTRA
"Le vittime di atti di discriminazione sono uscite di più allo scoperto negli ultimi anni rispetto a prima, e questo è incoraggiante - dice a Reuters Udo Enwereuzor, un ricercatore del Cospe di Firenze, referente dell'Agenzia Ue per i diritti fondamentali - ma in modo statistico non si può dire nulla di più. Non ci sono dati raccolti in modo sistematico da parte di nessuno".
Il Cospe, spiega Enwereuzor - un nigeriano, in Italia da 30 anni - monitora anche gli interventi pubblici dei politici italiani su temi come immigrazione e razzismo.
"A partire dalla vicenda della ragazza romana uccisa con la punta dell'ombrello da una giovane romena (nell'aprile 2007, ndr), c'è stata una gara sulla criminalizzazione di romeni e Rom, un discorso pubblico decisamente razzista e discriminante".
Il ricercatore dice che "con toni diversi, ma in sostanza con contenuti simili", sia centrodestra che centrosinistra hanno soffiato sul fuoco dell'intolleranza. "Dopo, da parte della coalizione che ha vinto le elezioni, si sono viste anche le azioni, come la vicenda delle impronte dei Rom".
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