domenica 28 novembre 2010

Latina 25 novembre 2010 Forum sull’Immigrazione




Sergio Sciaudone
Latina 25 novembre 2010 Forum sull’Immigrazione
Intervento del segretario del circolo di Latina del Partito della Rifondazione Comunista Sergio Sciaudone
L’immigrazione, anche in provincia di Latina, è innanzitutto una risorsa e non un problema. A testimonianza di ciò la presenza di diverse migliaia di migranti che lavorano nei più disparati settori. Vi sono interi comparti dell’economia locale che sono attivi grazie all’opera degli immigrati. Voglio portare ad esempio due aspetti significativi di questo fenomeno: il lavoro nelle campagne ed il lavoro di cura assistenziale per le famiglie.
Nel primo caso assistiamo, da anni, all’impiego di grandi numeri di immigrai nelle aziende agricole di tutta la provincia di Latina, da Aprilia a Minturno. Il maggior numero di questi immigrati sono
indiani, provenienti dallo stato del Punjab. Il loro lavoro avviene in forme di marcata illegalità con largo utilizzo del lavoro nero e sottopagato. In tempi di crisi e di forte offerta di lavoro, il salario medio del bracciante immigrato tende ulteriormente a scendere. E’ un dato di fatto che, grazie allo sfruttamento indiscriminato di questi immigrati, il comparto agricolo e florovivaistico della provincia di Latina riesce a mantenere un più alto livello concorrenziale e a sostenere il confronto nei mercati nazionali e internazionali.

Il salario, le condizioni di lavoro e di sicurezza, l’evasione di tutti gli obblighi previdenziali, lo scarso livello delle sicurezze sociali e sanitarie, le condizioni abitative e di vita degli immigrati nelle campagne della provincia di Latina, non sono degne di un paese, che vuol dirsi civile. Non sono degne di una comunità a cui piace definirsi aperta e accogliente. A molti di questi immigrati, pure se comunitari, anche se da anni presenti sul territorio, viene negato il diritto alla residenza. Ultima negazione di diritti che spinge ulteriormente verso l’illegalità. Del tutto insufficienti e carenti i controlli degli organismi ispettivi, che dovrebbero verificare e sanzionare le generali forme di illecito. Gli uffici pubblici con questa competenza sono, generalmente, angustiati dalla mancanza di mezzi e personale. Manca, soprattutto, nella nostra provincia, una cultura della legalità del lavoro, dell’integrazione, certo non per responsabilità degli immigrati.


Ma gli immigrati sono pure fondamentali per il lavoro di cura e assistenza per le famiglie. Mi riferisco al ruolo delle badanti, delle persone che si occupano degli anziani, dei bambini, dei disabili.
In gran parte donne, in maggioranza immigrate dall’est europa. Nella maggioranza dei casi si tratta di lavoro nero, sottopagato, senza garanzie assicurative e previdenziali. Il salario mensile al nero, di una donna immigrata, appena giunta nella nostra provincia, non supera i 700 euro. Eppure è un lavoro delicato, di grande responsabilità, che richiederebbe una maggiore professionalizzazione. Prevale, invece, il grave sfruttamento, la mancanza di sistemi di assistenza e protezione. Basti pensare alle continue molestie che subiscono proprio nelle case. Eppure il ruolo delle badanti è fondamentale nella nostra comunità. Suppliscono alle gravi carenze del sistema socio-assistenziale della provincia di Latina, carenze confermate anche dall’ultimo rapporto 2010 di Censis- Regione Lazio. L’assessore alle politiche sociali della provincia, Fabio Bianchi, che avrebbe dovuto guidare, negli ultimi anni, la crescita del sistema integrato territoriale dei servizi sociali, ha proferito parole gravemente offensive nei miei confronti, perché ho osato evidenziare il ritardo della provincia di Latina rispetto a tutte le altre provincie del Lazio. Invece di rimboccarsi le maniche ed iniziare a promuovere il ruolo di coordinamento sociale e di cabina di regia che la Provincia ha mancato di svolgere negli ultimi anni. Il problema è che, purtroppo, questo modo d’agire politico, questa sensibilità, sembrano non essere nelle competenze di chi governa i nostri enti locali. Fatto salve, alcune, rare, eccezioni.

Tralascio, per esigenze di brevità, gli altri urgenti, problemi che riguardano la condizione degli immigrati per avanzare una proposta. Chiedo che venga costituito un segretariato sociale che si occupi della protezione sociale degli immigrati, ma insieme anche della parte della popolazione che soffre più duramente questo momento di crisi. Non un semplice sportello di informazione, non un nuovo sindacato o patronato. Non a livello comunale. Che sarebbe diseconomico. Non i servizi sociali, angustiati dalle eterne carenze di mezzi e personale. Parlo di operatori sociali che siano in grado di realizzare immediatamente iniziative di aiuto e sostegno, che assicurino accoglienza per chi non ha un tetto e da mangiare a chi non ne ha, in tal senso bisognerebbe creare un banco alimentare. Che possano rimpatriare gli immigrati che hanno perso tutto ed hanno visto fallire il loro progetto di integrazione, che possano difendere gli altri immigrati ed immigrate dalle ingiustizie che li affliggono.


foto by: chukbyke


NEWS
PREFETTURA
http://www.interno.it/mininterno/export/sites/default/it/sezioni/sala_stampa/notizie/immigrazione/0906_2010_11_25_primo_Forum_immigrazione_con_Procaccini_e_Malandrino.html




Nessun commento:

NeoEarth